Anatomia di un fine settimana

La narratrice, alter ego dell'autrice, è una giovane donna britannica di colore. Ha fatto tutto quanto una società postcoloniale le ha chiesto di fare per migliorare il suo status: ha studiato nelle migliori scuole, ha intrapreso una carriera lavorativa nel settore finanziario, ha comprato casa, l'ha arredata con gusto, non ha mai alzato la voce. Si è fidanzata con un giovane britannico bianco, e deve farsi accettare dalla famiglia (upper class) di lui. L'occasione: il classico party in giardino in una tenuta nella profonda campagna inglese, organizzato dai genitori del futuro sposo, per "includerla" nel loro mondo. Un ambiente che risulterà ipocrita e, in sostanza, ostile. Il problema dell'accettazione, comune a milioni di immigrati nel Regno Unito, si sommerà a quello tutto personale della voce narrante di una diagnosi di cancro al seno che sembra non lasciare scampo pochi mesi prima di una possibile cerimonia nuziale. Varrà la pena di lottare contro una simile bestia per sopravvivere in una società fatta di noi e loro, rigide separazioni classiste, vincitori e perdenti? Un esordio intenso che parla di razzismo e classimo, sicurezza e libertà, vincitori e vinti. E di una ragazza che ha il coraggio di prendere il controllo della propria vita.