Cose che mio figlio deve sapere sul mondo

«A mio figlio. Ti chiedo scusa. Per tutto quel che farò nei prossimi diciott'anni e rotti. Per quando esclamerò: "Dammi il cinque!" davanti ai tuoi compagni di classe. Per quando acquisterò una monovolume. Per quando indosserò i bermuda coi calzini. Perché arriveremo in ritardo la prima volta che t'inviteranno a una vera festa di compleanno. Perché perderò la pazienza mentre faremo la coda al luna park. Perché chiamerò il commesso del negozio di skateboard "amico". Perché ci rimarrò male quando mi dirai che preferisci fare ginnastica artistica piuttosto che giocare a calcio. E per tutte le volte che mi dimenticherò di chiudere a chiave la porta del bagno. Per le vacanze tutto compreso. Il cappello da cowboy. La maglietta con su scritto "Gli uomini veri pesano più di novanta chili". Il discorso che farò alla tua festa di laurea. Ti chiedo scusa per tutto. Quando ti romperò le scatole, o ti farò la predica, o sarò ingiusto con te, ripensa a quel giorno in cui non hai voluto dirmi dove cavolo avevi nascosto le chiavi della macchina. E ricordati che sei stato tu a cominciare. Il tuo papà».