Sì alla notte

Emilio Isgrò torna alla fonte della poesia italiana, misurandosi con quella forma perfetta - il sonetto - che nasce nella Sicilia di Federico II e arriva, attraverso Dante e Petrarca, !no al Novecento. Lo fa con un'opera monumentale, componendo un canzoniere dal linguaggio intenso e luminoso che sorprende per musicalità e densità di tono. Dopo aver rinnovato l'arte italiana attraverso la pratica della «cancellatura», oggi l'autore compie un intervento radicale sulla poesia italiana, che fa uscire dalla sua autoreferenzialità per aprire la parola a nuovi signi!cati. Isgrò dipana un !lo che lega l'amor sacro, l'amore profano e l'amore per la vita, e in un gioco di rimandi interni tocca i temi che più ci turbano: la passione, l'anima, l'arte, Dio, il destino del nostro Paese. Pur composti in mesi drammatici, gli endecasillabi di Sì alla notte ci fanno scoprire, grazie all'ironia e alla sapienza letteraria del poeta, immagini voluttuose, tenere e inaspettate, frutto di un immaginario ricco di simboli.