La regina del Nord

Margrete, nata nel 1353 da Valdemaro IV di Danimarca e Helvig di Schleswig, all'età di dieci anni viene data in sposa a re Haakon VI di Norvegia. Costretta a lasciare la sua patria per seguirlo, in quanto figlia minore ha un unico, semplice compito: dare un erede al trono norvegese, così da consolidare l'alleanza tra i due regni. Quando però, nel 1375, Valdemaro muore senza lasciare figli maschi, la corona di Danimarca rimane priva di un successore designato. A dispetto delle lotte intestine e delle minacce di guerra degli stati confinanti, Margrete riesce a far sì che il suo primogenito, Olaf, venga proclamato re pur avendo solo cinque anni. Di fatto, quindi, è lei a governare in sua vece, e ha da subito le idee chiare riguardo al futuro del regno: i paesi nordici devono unirsi sotto un unico sovrano, e quel sovrano dev'essere lei. La potente figura di Margrete I travalica i secoli bui del Medioevo e si rivela incredibilmente attuale: una giovane donna che sfida le convenzioni e mette in discussione il suo ruolo nella società, lottando per sovvertire l'ordine costituito e portare la pace. In questo libro, Anne Lise Marstrand-Jørgensen dipinge l'avvincente ritratto psicologico di una regina sfaccettata e rivoluzionaria, raccontando una storia di solitudine e coraggio, di fede, amore e superstizione.