Riso nero nella traduzione di Cesare Pavese

  • Autore/i.................: Anderson Sherwood
  • Traduttore.............: Pavese C.
  • EAN.........................: 9788855251242
  • Editore....................: Francesco D'Amato
  • Pagine.....................: 280
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Nei primi anni Venti, un giornalista di Chicago sente l'inutilità della sua vita. Un giorno mentre osserva un macellaio tagliare due bistecche, scorge un senso e un'autenticità nei suoi gesti che non trova nel proprio mestiere. Decide così di piantare tutto, iniziando un lungo viaggio di fuga e rigenerazione. Da Chicago, in treno, verso Sud fino a New Orleans, per poi risalire verso l'Indiana, dove ritrova il paese della sua infanzia. Qui si fa assumere in una fabbrica come operaio, per poi diventare giardiniere nella villa dove il padrone vive con sua moglie. Con lei (incinta di lui) tornerà a Chicago in una nuova fuga, inversa a quella iniziale, rivolta al futuro, a un nuovo modello di vita meno ipocrita. La traduzione di Pavese - come scrive Marisa Caramella - può essere considerata un miracolo di identificazione e compenetrazione. Basta recitare a voce alta, alternatamente, periodi della prosa originale e di quella italiana, per sentire correre in entrambe la stessa vena ispiratrice, lo stesso ritmo. Pavese, traducendo Anderson, compiva la medesima ricerca linguistica: tentava di conferire anche alla lingua italiana un sapore di novità, e contemporaneamente di ancorare il linguaggio a un luogo, quello di origine, necessario all'espressione artistica stessa.
9788855251242

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